Namasté
Corso di Osteopatia Fasciale e Meditazione
[fusion_builder_container hundred_percent="no" hundred_percent_height="no" hundred_percent_height_scroll="no" hundred_percent_height_center_content="yes" equal_height_columns="no" menu_anchor="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" background_color="" background_image="" background_position="center center" background_repeat="no-repeat" fade="no" background_parallax="none" enable_mobile="no" parallax_speed="0.3" video_mp4="" video_webm="" video_ogv="" video_url="" video_aspect_ratio="16:9" video_loop="yes" video_mute="yes" video_preview_image="" border_size="" border_color="" border_style="solid" margin_top="" margin_bottom="" padding_top="" padding_right="" padding_bottom="" padding_left=""][fusion_builder_row][fusion_builder_column type="1_1" layout="1_1" spacing="" center_content="no" link="" target="_self" min_height="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class="" id="" background_color="" background_image="" background_position="left top" background_repeat="no-repeat" hover_type="none" border_size="0" border_color="" border_style="solid" border_position="all" padding_top="" padding_right="" padding_bottom="" padding_left="" dimension_margin="" animation_type="" animation_direction="left" animation_speed="0.3" animation_offset="" last="no"][fusion_text columns="" column_min_width="" column_spacing="" rule_style="default" rule_size="" rule_color="" class="" id=""]Lanuvio Roma 03-05 Maggio 2019 Un corso che offre la duplice opportunità di approfondire gli approcci più avanzati in osteopatia fasciale e di esplorare le infinite potenzialità della meditazione da integrare alla propria pratica clinica.L’obiettivo è quello di proporre un’osteopatia matura ed evoluta, in cui il tecnicismo da manuale si fondi con la spontaneità del momento; in cui ogni intervento sia il frutto di una naturale espressione della consapevolezza.Nei primi due giorni, il corso di osteopatia verterà sulle proprietà anatomiche e fisiologiche della fascia, mentre sarà dedicato ampio spazio alla pratica dei metodi tissutali fasciali diretti, indiretti e combinati, comprese le tecniche oscillatorie e gli approcci intenzionali.L’intero insegnamento osteopatico verrà incentrato sull’importanza e la pratica di una profonda capacità attentiva, immersa nella quiete presente che è la sorgente da cui ogni azione terapeutica prende forma.Docente: Dr. Paolo Tozzi Il terzo giorno di corso sarà invece dedicato interamente alla meditazione, alla sua pratica ed integrazione nella vita quotidiana. Un invito a lasciar andare e osservare cosa rivela il silenzio del proprio essere. Una pausa dedicata ad armonizzare corpo, mente e spirito.Il Corso si dispiegherà in momenti di insegnamento, alternati ad altri di silenzio e di meditazioni guidate ed esercizi di consapevolezza. Nel pomeriggio si darà ampio spazio alle domande.Insegnante: Neeraja L’evento si terrà nel Centro di Meditazione Sri Papaji Center, immerso nel verde e nella tranquillità dei Castelli Romani.Il corso è riservato ad osteopati DO, studenti in osteopatia e anche a terapisti manuali interessati ad integrare la meditazione nella propria professione.costo: € 490Il costo include:
- la partecipazione al corso di osteopatia (03-04 Maggio) con il Dr. Paolo Tozzi
- il materiale del corso di osteopatia in formato pdf
- la giornata di meditazione (05 Maggio) con Neeraja
- il pranzo e pause rinfresco nei tre giorni dell’evento
- attestato di partecipazione rilasciato dallo Sri Papaji Center
- possibilità di pernotto inclusa colazione e cena (previa prenotazione obbligatoria) costo aggiuntivo € 60 al giorno
sede: Sri Papaji Center Centro di Meditazione Shanti Gaia Via di Colle Crocette 2, 00075, Lanuvio RMcontatti: info sul corso: Dr Paolo Tozziemail: pt_osteopathy@yahoo.it cell: +39 348 69 81 064registrazione e info soggiorno a Shanti Gaia:info@sripapajicenter.net +39 069376293 +39 3356530632Neeraja Insegnante di Meditazione e Master di Reiki.Discepola diretta di Sri H. W. L. Poonjaji, Papaji, ha vissuto in India, accanto al suo Maestro, fino alla sua dipartita.Conduce da oltre 20 anni Ritiri e Corsi di Meditazione, Satsang, Seminari di Reiki e Corsi di Formazione Interiore in Italia, Europa, Giappone, India e Canada.Ha fondato nel 1997 il Centro di Meditazione Sri Papaji Center sripapajicenter.netDr. Paolo Tozzi, MSc Ost, DO, FTDoctorat en Osteopathie and Posturologie, presso l'International Association Jean Monnet, della European University Foundation of Bruxelles (Belgio); Master Science in Osteopathy, presso l'Università di Dresda (Germania); Bachelor Science Honours Degree in Osteopathy, D.O., nel 2005, presso la European School of Osteopathy, Maidstone (UK); Laurea in Fisioterapia, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore A. Gemelli (Roma); Master Reiki, presso lo Sri Papaji Centre (Roma).Vicepresidente dell'Associazione Italiana per la Rieducazione Occluso-Posturale (A.I.R.O.P.) dal 2009 al 2014; Tesoriere dell'Osteopathic European Academic Network (Os.E.A.N.) dal 2008 al 2013; Vicedirettore della Scuola di Osteopatia CROMON di Roma, dal 2006 al 2013.Membro dello strategic team di COME Collaboration ONLUS dal 2014 al 2016; Revisore e membro della commissione scientifica per l'International Journal of Osteopathic Medicine (I.J.O.M.) dal 2012 al 2015; Membro del Fascia Science and Clinical Applications Advisory Board del Journal of Bodywork and Movement Therapies (J.B.M.T.) dal 2012; Revisore di varie pubblicazioni per la casa editrice Handspring Publishing (UK);Docente del Master in Posturologia Clinica Integrata e del Master in Medicine Naturali presso l'Università Tor Vergata di Roma dal 2010 al 2015; docente di vari corsi di Osteopatia e Posturologia a livello sia undergraduate che postgraduate in Italia, Europa, SudAmerica e Giappone; Relatore in diversi congressi di respiro nazionale e internazionale su vari aspetti correlati alla medicina osteopatica e alla fascia (tra cui l'International Fascia Research Congress).Autore di diversi articoli e lavori di ricerca sul tessuto fasciale pubblicati su riviste indicizzate, nonché coeditore e autore di diversi libri di testo in ambito osteopatico.[/fusion_text][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]
L'insoddisfazione alimenta la ricerca. Satsang con Neeraja 43
Osteopathy and Meditation Dr. Paolo Tozzi, Msc Ost, DO, PT
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It is also a sharing of personal experiences I have had since meditation first came into my life and professional practice.I have been working in the field of manual therapy for about twenty years, initially as a physical therapist and later as an osteopath. In the course of my career, I have also had an opportunity to gain experience in scientific, educational, informational, and editorial fields, nationally and internationally. I personally encountered and collaborated side by side with many colleagues, including school directors and researchers, who like me are engaged in various aspects of osteopathy and its evolution; I have listened to talks on a wide range of theories and have seen numerous approaches, techniques, and maneuvers in practice. Until I finally discovered meditation, and soon realized its great importance for us osteopaths, and in general for anyone who uses physical contact in a therapeutic context.At 19 years old I met Neeraja my meditation teacher, (www.sripapajicenter.net), who got me started on an inner journey. But at that point I was still too young to appreciate what it meant. Nonetheless, precious seeds were planted back then and sprouted years later.After that first encounter and the brief experiences that followed, life led me through an intensive formative process, followed by a professional career focused on pursuing goals and successes within the world of osteopathy. I found much satisfaction, but never enough to quench my thirst. Finally, fortunately, years later the teacher appeared again in my life.For about four years now I have been following and practicing the teachings of Neeraja. The method of meditation I learned from her is simple and direct: in the beginning you focus on observing the breath and then, once the mind is calm, on reconnecting with your own source, the awareness of what we really are. It is a training in mental attention that wakens us to what lies beyond mental conditioning and habitual thinking.With regular practice, you can rise above and beyond mind and let yourself go with clarity into a process of unfolding your life and finding a space where you give free rein to serenity and well-being. But not only that.The practice of meditation is supported and enhanced by meditation retreats, which give you an opportunity to unplug from daily life and deepen your experience of meditation and its full potential under the expert guidance of the instructor. In fact, having a teacher is fundamental for a successful practice. Meditation triggers an internal process of purification that can stir up memories and processes buried in our consciousness: without a reference point it’s easy to get lost in the intricate labyrinths of the mind.The effects of that inner journey that I have been able to observe in professional practice are both multiple and extraordinary. For example, in the evaluation phase I noted greater speed and a higher degree of precision in identifying the key areas of blockage, including those pertinent to the autoregulative resources available to the patient in that moment.Tests aimed at evaluation or differentiation become secondary once you are capable of listening and recognizing the language of the body and its tissues. Even if it seems simple and obvious, it in fact requires profound attentive capacity, such as the maturity to be able to immerse oneself in the quietness and then act directly from there.In the therapeutic phase, I was surprised to notice how techniques I had learned vanished and gave way to a sort of unfolding, a cathartic process between a trusting patient and an operator who is in a calm state that gives form to the best therapeutic choice in that moment. The maneuvers that arise can have a structural, fascial, cranial, visceral, or biodynamic quality, but what they all have in common is that they emerge without any logical process, without any thoughts or decisions about what to do. Every action springs from presence, the same presence that is experienced in meditative practice, the same presence that is so familiar to us and in which our being is immersed like a drop of water in the ocean.In that sense, meditation pervades every aspect of my osteopathic practice like a constant leitmotiv. I have seen how at the end of an intense day at work I’m virtually “intact,” as if something prevented me from losing my potential or taking on others’ tension and pain. Obviously, meditative practice is indispensable for removing any possible traces: the impressions unconsciously stored and subliminal transfers. This implies the possibility of cleansing physically and mentally of daily occurrences, and shielding ourselves from direct or indirect influences that can interfere with our state of well-being.Another benefit that meditation has brought into my professional practice is the possibility of having access to an infinite spaciousness, as if my field of attention were liberated from the mental interferences arising from the habit of judging and overwriting whatever was really happening. Once the flow of thoughts has eased, I find myself in a kind of “free space” from which I can engage in every phase of interaction with the client: from the first contact to the interview, the evaluation, and, finally, the treatment. This makes it much easier and far more natural for me to enter into empathy with every aspect of the client’s being, establishing a state of “resonance” with the person and his or her condition.It’s not by chance that in 2000 Sackett and his colleagues underscored the importance of empathic listening, recognizing its inestimable value, in particular when taking the client’s history since it forms the basis of the entire remainder of the clinical decision-making process. The authors suggested that the operator can establish and reinforce the empathic relationship to create the ideal ground for gathering information – not only clinical, but also relative to the patient’s life, experiences, sufferings, and hopes. To that end, they recommended an approach focused on listening and on assertiveness, expressed through a series of specific strategies, such as formulating open questions to start the discussion, giving the client sufficient time to explain in detail the reason for the consultation, asking the patient to describe the related emotions, recognizing and calming anxieties expressed, using empathic comments, and refraining from judging.But Sackett proposed only a behavioral strategy to contain the operator’s mental tendency to judge in an attempt to establish a presumed emphatic “connection” with the patient. In substance, it is a mental solution to a mental problem.Meditation, instead, allows us to apply a strategy that is directed at establishing a relationship not of listening, but of being listening which is quite different. It eradicates the “problem” at the root, bringing us back to where we always are: here and now, without any mental interference. Meditation bring about qualities that we can tap into throughout our working day, from lucidity and clarity to vision, precision, and strength. This allows us settle into an inner state of “perceptive” silence in relation to the environment and surrounding events; a quiet presence that knows what to do, what to say, what to touch, where to start from, and when to end. It is not triggered by a chain of logical reasoning or even a decision-making process. Instead, it arises from what is always here, right where we are, every time we detach from mental and sensory impressions.In conclusion, my intention is to indicate the potential that lies within the practice of meditation for everyone who has chosen the mission of promoting healing and well-being through intention and through therapeutic touch. I am referring to the capacity that meditation offers to alleviate, if not eliminate, our incessant mental noise; to its benefits on the level of both the body and mind (https://www.sripapajicenter.net/The Physiological Effects and Clinical Benefits of Meditation. by Dr. Paolo Tozzi). Finally its transformative capacity in the various contexts of our lives.We all know that the osteopathic approach needs to transcend the biological level of sensory modalities and neural transmitters, of the sensation and perception of pain, comprehending interactions of the body, mind, spirit, and environment, in order to move toward an understanding of the uniqueness of each patient (Gatchel and Maddrey, 2004).It’s not by chance that McLaren in 2010 proposed the need to overcome biomedical reductionism – the tendency to interpret every mental and emotional process exclusively as a biochemical phenomenon – by means of a biocognitive model that better reflects the holistic philosophy and practice behind osteopathic medicine in that it is based on the natural interaction and reciprocal influence between the body and mind. But beyond overcoming medical reductionism, our profession is ready for another qualitative leap in order to continue to stand out among the peaks of manual medicine. Meditation offers the necessary momentum to transform what is at risk of being repetitive into something natural and spontaneous.My hope is that my experiences will inspire you, dear readers and colleagues, to personally explore how meditation can be an increasingly effective instrument in the service of medicine.The truth is that we are unlimited potential – intelligent and aware – that transcends tests and techniques. There is a wellspring that each of us can access and tap into any given moment, through which we can unleash healing processes with infinite potential. Meditation is a key that grants us that access, and as Neeraja always reminds us, “it is the current that knows the way.”Under the guidance of my teacher Neeraja, the founder of the Sri Papaji Center, this is the path I happily follow.Translated by Sri Papaji CenterReferencesGatchel, R.J., Maddrey, A.M., 2004. The biopsychosocial perspective of pain. In: Raczynski, J., Leviton, L. (Eds.), Healthcare psychology handbook.Vol II. American Psychological Association Press, Washington, DC.McLaren, N., 2010. Toward an osteopathic psychiatry: the biocognitive model of mind. J. Am. Osteopath. Assoc. 110(12):725-32.Sackett, D.L., Straus, S.E., Richardson, W.S., et al. (Eds.), 2000. Evidence-based medicine: how to practice and teach EBM. Churchill Livingstone, London. pp. 1.
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Osteopatia e Meditazione, Dr. Paolo Tozzi, MSc Ost, DO, FT
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Nel tempo, ho fatto anche esperienza nel settore scientifico, formativo, direttivo, associativo, divulgativo ed editoriale, sia sul territorio nazionale che internazionale. Ho conosciuto personalmente e collaborato a stretto contatto con molti colleghi, direttori di scuola e ricercatori, coinvolti come me in più aspetti dell’osteopatia e della sua evoluzione; ho sentito parlare di molteplici teorie ed ho visto praticare numerosi approcci, tecniche e manovre…finché ho incontrato la meditazione ed ho realizzato quanto importante essa sia per noi osteopati, e in generale per chiunque utilizzi un ‘contatto’ a scopo terapeutico.Avevo 19 anni quando incontrai la mia insegnante di meditazione, Neeraja (www.sripapajicenter.net), la quale mi ‘iniziò’ - per così dire - ad un sentiero interiore di cui allora, ancora ragazzo, non riuscii bene a coglierne l'importanza. Tuttavia, già a quei tempi furono piantati dei semi preziosi, che ancora oggi continuano ad offrire i loro frutti.Dopo quel primo incontro e la breve esperienza che ne seguì, la vita mi portò verso un intenso percorso formativo, seguito da una carriera professionale volta alla ricerca di traguardi e successi in vari ambiti del mondo osteopatico. Le soddisfazioni furono molte, ma mai abbastanza per colmare la mia sete. Finché, per mia fortuna, il Maestro è riapparso nella mia vita 4 anni fa.Da allora seguo e pratico l’insegnamento di Neeraja. Il metodo di meditazione che ho appreso da lei è semplice e diretto: inizialmente ci si dedica ad osservare il respiro per poi, placata la mente, ‘ri-collegarsi’ alla propria sorgente, alla consapevolezza di ciò che siamo in verità. È un training di attenzione mentale che ci risveglia a ciò che giace oltre le condizioni mentali e il pensiero abitudinario.Con una pratica regolare, ci si eleva al di là della mente e ci si lascia andare con chiarezza al dischiudersi della vita, dando ampio spazio alla serenità e al benessere. Ma non solo.La pratica meditativa viene sostenuta e valorizzata da ritiri di meditazione, che offrono la possibilità di staccare con il quotidiano e di approfondire la meditazione in ogni sua potenzialità, sotto la guida accurata dell’insegnante; avere un maestro, infatti, è fondamentale nella pratica. La meditazione innesca un processo di purificazione interna che può smuovere memorie e processi sepolti nella nostra coscienza: senza un punto di riferimento, è facile perdersi nell’intricato labirinto mentale.Gli effetti di tale percorso interiore, che ho potuto constatare nella pratica professionale, sono molteplici e straordinari. Ad esempio, in fase di valutazione, ho riscontrato una maggior velocità e precisione, nell’individuare le aree chiave di blocco, come pure quelle da cui attingere le risorse auto-regolative disponibili nel paziente al momento.Test di valutazione o di differenziale diventano secondari se si è in grado di ascoltare e riconoscere il linguaggio del corpo e dei suoi tessuti. Anche se ciò sembra facile e ovvio, di fatto richiede una profonda capacità attentiva, come pure la maturità a potersi immergere nello stato di quiete per poi agire direttamente da lì.Con sorpresa, in fase terapeutica, ho notato svanire le tecniche da manuale, e veder accadere come una sorta di ‘unfolding’, lo svolgimento di un processo catartico tra un paziente che si affida ed un operatore che dimora in uno stato di quiete, da cui prende forma la migliore azione terapeutica in quel momento. Siano esse manovre strutturali, fasciali, craniali, viscerali o biodinamiche, di fatto tutte emergono senza alcun processo logico, senza alcun pensiero o decisione in merito. C’è solo un agire avvolto dalla presenza; quella stessa presenza che si sperimenta nella pratica meditativa, quella stessa presenza che è così famigliare, e in cui il nostro essere si immerge come una goccia nell’oceano.In tal senso, la meditazione è presente come un leitmotiv costante durante la mia intera pratica osteopatica; mi rendo conto così di uscire quasi ‘intatto’ dall’intensa giornata lavorativa, come se qualcosa mi avesse impedito di ‘disperdere’ il mio potenziale o di ‘trattenere’ le tensioni e i dolori altrui. Ovviamente, la pratica meditativa è indispensabile per cancellare ogni possibile traccia: le impressioni immagazzinate inconsciamente e i trasferimenti subliminali, il che implica la possibilità di ‘ripulirci’ fisicamente e psichicamente dal vissuto quotidiano, oltre che di ‘schermarci’ da influenze dirette o indirette che possono interferire col nostro stato di benessere.Un altro dono che la meditazione ha apportato nella mia pratica professionale, è la possibilità di avere a disposizione un’infinita ‘spaziosità’, come se il ‘campo’ attentivo si fosse liberato delle interferenze mentali che avevano l’abitudine di giudicare, sovrascrivere ciò che di fatto stava accadendo. Essendosi placato il flusso dei pensieri, mi ritrovo in uno ‘spazio libero’ da cui agire per tutta la durata della visita: dal primo contatto col cliente, all’intervista, alla valutazione e, infine, al trattamento. Questo mi offre la possibilità di entrare molto più facilmente e naturalmente in empatia con l’interlocutore e con i suoi tessuti, stabilendo uno stato di ‘risonanza’ con chi ho di fronte e con la sua condizione.Non a caso, l’importanza dell’ascolto empatico venne sottolineato da Sackett e colleghi nel 2000, che ne riconobbero il valore inestimabile soprattutto in fase di raccolta anamnestica, poiché su di essa si fonda il resto del processo decisionale clinico. Gli autori suggerirono che l’operatore può instaurare o rafforzare il rapporto empatico per creare il terreno ideale alla raccolta di informazioni non solo cliniche, ma anche relative alla vita, alle esperienze, alle sofferenze e speranze del paziente. A tale scopo venne indicato un atteggiamento volto all’ascolto e all’assertività, che si esplica in una serie di strategie specifiche, quali la formulazione di domande aperte per iniziare la discussione, concedere tempo sufficiente a spiegare in maniera esaustiva il motivo della consultazione, chiedere al paziente di descrivere le emozioni in merito, riconoscere e tranquillizzare le sue preoccupazioni, usare commenti empatici, astenersi dal giudicare...Tuttavia, Sackett proponeva solo una strategia comportamentale per contenere la tendenza mentale dell’operatore a giudicare, nel tentativo di stabilire una presunta ‘connessione’ empatica con il paziente. In sostanza, una soluzione mentale ad un problema mentale.La meditazione, invece, consente di applicare una strategia che non è volta ad instaurare l’ascolto, ma ad essere ascolto, il che è ben diverso! Eradica il ‘problema’ alla radice, riportandoci laddove siamo sempre, ossia qui e ora, senza alcuna interferenza mentale. Si acquisisce così lucidità, chiarezza, visione, precisione, forza…che possono essere spendibili dall’inizio alla fine di una giornata lavorativa! Ciò consente di adagiarsi interiormente in uno stato di silenzio ‘percettivo’ con l’ambiente e gli accadimenti circostanti; una quiete presente che sa cosa fare, cosa dire, cosa toccare, da dove iniziare e quando terminare. Non scaturisce da un ragionamento logico, né da un processo decisionale, ma sorge da ciò che è sempre qui, a portata di mano, ogni volta che ci ‘distacchiamo’ dalle impressioni mentali e sensoriali.In conclusione, la mia intenzione è di indicare il potenziale che si cela dietro la pratica della meditazione per tutti quelli che come noi hanno scelto la missione di promuovere la guarigione e il benessere, tramite l’intenzione e il contatto terapeutico: mi riferisco alle capacità che la meditazione offre di attenuare, se non eliminare, l’incessante elucubrazione mentale; mi riferisco ai suoi benefici, sia a livello fisico che psichico (www.sripapajicenter.net/meditazione-effetti-fisiologi-e-benefici-clinici-a-cura-del-dott-paolo-tozzi), nonché alle sue capacità trasformative nei vari ambiti della vita.Tutti noi sappiamo che l’approccio osteopatico necessita di trascendere il livello biologico delle modalità sensoriali e trasmissioni neurali, della sensazione e percezione del dolore, includendo le interazioni di corpo, mente, spirito e ambiente al fine di comprendere l'unicità di ogni paziente (Gatchel and Maddrey, 2004).Non a caso, McLaren nel 2010 proponeva la necessità di superare il riduzionismo biomedico - tendente ad interpretare ogni processo mentale ed emotivo solo come un fenomeno biochimico - con un modello biocognitivo, che invece meglio rispecchia la filosofia e la pratica olistica della medicina osteopatica, in quanto fondata sulla naturale interazione ed influenza reciproca tra corpo e mente. Ma oltre al superamento del riduzionismo medico, la nostra professione è pronta per un ulteriore salto qualitativo, affinché possa continuare a svettare alta tra le cime della medicina manuale. La meditazione offre quello slancio necessario a trasformare ciò che potrebbe rischiare di essere ripetitivo rendendolo invece naturale e spontaneo.La mia speranza è quella di ispirare voi tutti, cari lettori e colleghi, a porre fede nella mia esperienza e a sperimentare in prima persona come poter essere uno strumento sempre più efficace al servizio della medicina.La verità è che siamo un potenziale illimitato, intelligente e consapevole che trascende test e tecniche. C’è una sorgente a cui ognuno di noi può accedere ogni istante, a cui possiamo attingere in ogni momento, e da cui è possibile sprigionare processi di guarigione dalle possibilità infinite! La meditazione è la chiave di accesso - e come ci ricorda sempre Neeraja - ‘è la corrente che conosce la via’!Sotto la guida del mio Maestro Neeraja, fondatrice dello Sri Papaji Center, io, questa via, l'ho seguita.Referenze
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La paura è sempre nel passato. 'Tutto è una nozione'. Vol 9.
[fusion_vimeo id="296171332" alignment="center" width="" height="" autoplay="false" api_params="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class=""][/fusion_vimeo] Estratto del Dvd di H.W.L. Poonja “Tutto è una nozione” vol 9.Vai allo shop >
Non c'è menzogna nella verità. Satsang con Neeraja 42
‘Io sono’ deve guardare alla sua sorgente. 'Tutto è una nozione'. Vol 9.
[fusion_vimeo id="296171277" alignment="center" width="" height="" autoplay="false" api_params="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class=""][/fusion_vimeo] Estratto del Dvd di H.W.L. Poonja “Tutto è una nozione” vol 9.Vai allo shop >
Il sogno della separazione. Satsang con Neeraja 41
Ritiro di Febbraio 2019 a Shanti Gaia
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Ritiro di Meditazione di Febbraio a Shanti Gaia
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Meditation Retreat
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How to rise above the clouds of concepts, ideas and imaginationsthat fuel the spurious ‘me’ and hide awareness, our natural state?
Discover that without awareness, thinking itself could not happen.‘Me’ appears in awareness like a cloud in the sky.It is but a dream.
When you have seen the dream as a dream,you have done all that needs to be done.Life is then lived from surrender, inner peace and true purpose.
Event details
19 - 23 July: Retreat in Shanti Gaia on the hills of Rome24 - 26 July: Pilgrimage to Assisi the sacred city of St. Francis.
Beginners and experienced practitioners are welcome.
Take this opportunity to connect, or re-connect, with Neerajaand immerse yourself in the reality of your true natureexperiencing how the benefits of meditation are truly life changing.
Ready to sign up?Contact us
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Meditation Retreat
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How to rise above the clouds of concepts, ideas and imaginationsthat fuel the spurious ‘me’ and hide awareness, our natural state?
Discover that without awareness, thinking itself could not happen.‘Me’ appears in awareness like a cloud in the sky.It is but a dream.
When you have seen the dream as a dream,you have done all that needs to be done.Life is then lived from surrender, inner peace and true purpose.
Event details
19 - 23 July: Retreat in Shanti Gaia on the hills of Rome24 - 26 July: Pilgrimage to Assisi the sacred city of St. Francis.
Beginners and experienced practitioners are welcome.
Take this opportunity to connect, or re-connect, with Neerajaand immerse yourself in the reality of your true natureexperiencing how the benefits of meditation are truly life changing.
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Nozze mistiche. Satsang con Neeraja 40
Mahashivaratri 2019
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in Shanti Gaia Lanuvio Rome
March 04-05
from 05:00PM to 06:00 AM
Surrender to Shiva is the touch of grace of Mahashivaratri. The devotee melts into the chanting of the mantra and in that profound intimacy, everything gets dissolved…no more resistance, no more struggle.
The mystery is revealed in all its majesty and the light of knowledge dispels the darkness of ignorance.
Om Namah Shivaya
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Mahashivaratri 2019
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a Shanti Gaia Lanuvio Roma
Marzo 04-05
dalle 17:00 alle 06:00
Mahashivaratri è il tocco di grazia dell’arresa a Shiva!
Quando il devoto si fonde con il canto del mantra, in quell’intimità profonda, tutto si dissolve…si abbandona ogni resistenza e la mente smette di lottare.
Il mistero si rivela nella sua pienezza e la luce della conoscenza disperde il buio dell’ignoranza.
Om Namah Shivaya
La Grande Notte di Shiva, la tredicesima notte di luna nuova, del mese di Phalguna (febbraio-marzo) è conosciuta come Mahashivaratri.
la Grande Notte di Shiva è dedicata alla disintegrazione delle aberrazioni della mente e quindi della mente stessa, dedicando se stessi a Shiva, il Supremo.
Un’opportunità formidabile per ogni aspirante alla libertà a potersi tuffare nel cuore e trascendere la mente una volta per tutte.
La festività di Mahashivaratri cela diversi significati ed interpretazioni.
Questa non è una notte buia come le altre notti del resto dell'anno,
ma è una notte sacra.
Notte è sinonimo di oscurità. Anche questa notte verrà l'oscurità,
ma l'oscurità di questa notte si rivelerà piena di buoni auspici.
La mente è la luna e, come la luna, possiede sedici fasi.
In questa notte, ultimo quarto della luna calante, quindici fasi
se ne sono andate e ne rimane una sola: una piccola falce di luna.
Questo significa che, in questa notte, la mente si dissolve nel silenzio puro che è Shiva.
Le altre notti sono soltanto notti, ma questa, così particolare è la notte di Shiva,
la notte della consacrazione, la notte della dedizione, la notte dell'illuminazione.
Nel nostro Centro si celebra Mahashivaratri dal tramonto all’alba cantando il Nome del Signore senza interruzione.
Om Namah Shivaya
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La nozione trattenuta la sera, la ritrovi la mattina. 'Tutto è una nozione'. Vol 9.
[fusion_vimeo id="296171373" alignment="center" width="" height="" autoplay="false" api_params="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class=""][/fusion_vimeo] Estratto del Dvd di H.W.L. Poonja “Tutto è una nozione” vol 9.Vai allo shop >
Ritiro di Capodanno 2019 Shanti Gaia
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Nessuno può portare via o darti ciò che tu sei
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Nessuno mai rimane nella sala di transito. 'Tutto è una nozione'. Vol 9.
[fusion_vimeo id="296171308" alignment="center" width="" height="" autoplay="false" api_params="" hide_on_mobile="small-visibility,medium-visibility,large-visibility" class=""][/fusion_vimeo] Estratto del Dvd di H.W.L. Poonja “Tutto è una nozione” vol 9.Vai allo shop >